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"Tutto è partito dal lipogramma, cioè dalla richiesta di riscrivere il testo de L'infinito leopardiano usando unicamente parole che non contenessero assolutamente una determinata vocale. Attorno a questo epicentro il Laboratorio di poesia 2019 è andato articolandosi, spingendo il proprio lavoro prima verso l'acrostico alfabetico per giungere a lavorare sul tema del confine, del limite, della mappa, delle figure genitoriali, continuando a sperimentare. Per esempio, con le possibilità di non nominare l'oggetto di cui si sta parlando". (Sergio Rotino). Poeti del laboratorio a cura di Sergio Rotino.